Mantova
Palazzo Te è un museo e centro espositivo a
Mantova, oltre che un capolavoro di architettura ed arte tardo-Rinascimentale,
progettato e decorato da Giulio Romano nei primi decenni del
Cinquecento.
Storia,
architettura ed arte di Giulio Romano
Tra i più affascinanti esempi di architettura monumentale in Italia, l’edificio di Palazzo Te venne progettato da Giulio Romano tra il 1524 ed il 1530 come un palazzo di piacere per Federico II Gonzaga, Duca di Mantova.
Il nome del palazzo non significa, come alcuni pensano, “Palazzo del Tè” (nel senso di un luogo dove si bevesse tale bevanda), l’edificio prende invece il suo nome da quello del luogo dove sorge alla periferia di Mantova, un tempo chiamato “Tejeto” (Tiglieto, bosco di tigli) abbreviato semplicemente in “Te”.
Tra i più affascinanti esempi di architettura monumentale in Italia, l’edificio di Palazzo Te venne progettato da Giulio Romano tra il 1524 ed il 1530 come un palazzo di piacere per Federico II Gonzaga, Duca di Mantova.
Il nome del palazzo non significa, come alcuni pensano, “Palazzo del Tè” (nel senso di un luogo dove si bevesse tale bevanda), l’edificio prende invece il suo nome da quello del luogo dove sorge alla periferia di Mantova, un tempo chiamato “Tejeto” (Tiglieto, bosco di tigli) abbreviato semplicemente in “Te”.
Giulio
Romano, che era
stato in precedenza un allievo di Raffaello a Roma, incorporò le stalle
preesistenti in una residenza sontuosa, la cui architettura venne in qualche
modo inspirata a quella delle ville dell’antica Roma.
Il complesso è composto da un grande palazzo a pianta quadrata, costruito attorno ad un cortile centrale. Il lato est del palazzo è dotato di un portico che si apre su un giardino fiancheggiato da due ali a cui è collegato da un ponte pedonale; un emiciclo colonnato (l’Esedra) chiude il giardino sul lato opposto all’edificio principale.
Il complesso comprende anche un piccolo edificio con un giardino interno, conosciuto come Appartamento del Giardino Segreto, che il Marchese usava come piccola residenza intima e privata.
Il complesso è composto da un grande palazzo a pianta quadrata, costruito attorno ad un cortile centrale. Il lato est del palazzo è dotato di un portico che si apre su un giardino fiancheggiato da due ali a cui è collegato da un ponte pedonale; un emiciclo colonnato (l’Esedra) chiude il giardino sul lato opposto all’edificio principale.
Il complesso comprende anche un piccolo edificio con un giardino interno, conosciuto come Appartamento del Giardino Segreto, che il Marchese usava come piccola residenza intima e privata.
Oltre che
come straordinaria opera architettonica, Palazzo Te è anche celebre per gli
affreschi in stile manierista che decorano i suoi ambienti. I dipinti vennero
realizzati da Giulio Romano insieme ad un gruppo di allievi e collaboratori,
che comprendeva anche, tra altri, Raffaellino del Colle e Rinaldo
Mantovano.
Gli
affreschi adornano vari spazi, sia nella residenza principale che nel
”Appartamento”, comprese la Camera di Ovidio o delle Metamorfosi, la Camera
dei Giganti, la Camera di Amore e Psiche e la Sala dei Cavalli.
Palazzo Te a Mantova, vista aerea; foto © Franco Cosimo Panini Editore
Palazzo Te, planimetria generale, disegno di Antonio Maria Campi, c. 1780
Vista aerea del palazzo guardando verso est; foto courtesy of Palazzo Te
Vista aerea del palazzo guardando verso ovest; foto courtesy of Palazzo Te
Vista della facciata esterna orientale; il grande timpano triangolare venen aggiunto nel 18° secolo; foto: Olga e Zanni
Giulio Romano, disegno della facciata esterna orientale di Palazzo Te; Dusseldorf, Kunstmuseum
Vista dall’ingresso est guardando ad ovest; foto: Andrea Lodi
Facciata orientale sul cortile; foto: Renzo Borgatti
Giulio Romano, disegno della facciata orientale sul cortile; Dusseldorf, Kunstmuseum
Vista del giardino verso est con il porticato
semicircolare dell'”Esedra” sullo sfondo ed il ponte pedonale sulle
“Pescherie” sulla destra; foto: Andrea Lodi
Appartamento del Giardino Segreto; vista della facciata settentrionale sul cortiletto interno; foto: dvdbramhall
Sala dei Cavalli; foto © Candida Höfer
Sala dei Cavalli; dettagli degli affreschi; foto di Jacqueline Poggi e di Alessandro Bonvini
Vista dell’affresco del “Banchetto degli Dei per le nozze di Cupido e Psiche”
Camera dei Giganti, vista generale; foto © Candida Höfer
Camera dei Giganti, dettaglio; fonte foto: Palazzo Te
Immagine di copertina: Palazzo Te, facciata orientale; foto: Jim Forest
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