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sabato 4 maggio 2024

 Munch o Matisse

3D - 3C - 3A

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Scuola sec I grado Filottrano



























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L'URLO

Le diverse versioni del celebre “Urlo” (Skrik
di Edvard Munch



L’urlo di Munch: storia e stile del quadro

La storia dell’urlo di Munch si lega intrinsecamente a quella del suo autore. Edvard Munch, vissuto a cavallo tra il 1863 e il 1944, si è contraddistinto anche presso i posteri per un persistente malessere che lo accompagnò per gran parte della sua turbolenta vita. Un forte dramma esistenziale acuito anche dai numerosi lutti familiari che il pittore tradusse in diversi quadri atti a trasmettere i suoi sentimenti più oscuri e reconditi: di questa poetica l’urlo è il massimo simbolo e veicolo.

LA GENESI DE L’URLO

È importante infatti specificare che L’urlo ha un’origine fortemente autobiografica, sia per quanto riguarda l’evento dietro esso ritratto sia per le emozioni veicolate. Lo stesso Edvard Munch ha raccontato nel suo diario la genesi di quest’opera: durante una passeggiata con amici nei pressi di Kristiania il pittore si sente colpito dal momento in cui il sole tramonta immergendosi nel mare. Munch viene assalito dalla tremenda percezione che il cielo arrossato sia pieno di nuvole cariche di sangue e, mentre i suoi amici diventano pallide sagome, avverte distintamente un lancinante urlo provenire dalla natura tutta intorno a lui.

LA TECNICA DE L’URLO

Come già menzionato esistono più versioni dello stesso soggetto realizzate nel corso degli anni da Munch: la prima versione de L’urlo di Munch viene realizzata nel 1983, anche se si tratta di un tentativo embrionale che andrà a confluire nel secondo adattamento in pastello su cartone che viene alla luce nello stesso anno. Due anni dopo concepisce la terza versione creata mediante la stessa tecnica della precedente, e infine nel 1910 ecco l’ultima veste de L’urlo che presenta l’uso di tempera su pannello.

L’urlo – così pregno dell’angoscia e dell’agonia spirituale di Munch - è deputato come una delle opere cardini e anticipatrici del movimento dell’Espressionismo. Il quadro è caratterizzato da una fortissima distorsione degli elementi ritratti che conferiscono una dirompente evocatività, grazie anche all’uso di colori complementari che permettono di accentuare la forza cromatica del dipinto. Non solo: è fondamentale porre l’attenzione sul contrasto delle linee che compongono L’urlo. Mentre il soggetto al centro viene realizzato con tratti curvilinei e serpentini - così come il cielo, le nuvole e il mare – le due figure sullo sfondo e il pontile presentano tratti dritti e rigidi.

Il significato dell’Urlo di Munch

Angosciadisperazione e smarrimento sono alcuni dei sentimenti più negativi ad aver condizionato la vita di Edvard Munch, scandita dalla pittura e dal malessere che tentava di esorcizzare tramite essa. L’urlo è la somma di tutti questi sentimenti che travalicano il singolo e diventano collettivi: L’urlo infatti non riguarda soltanto Munch ma abbraccia un soggetto molto più grande, ossia l’intera umanità.

La figura al centro – deformata e spettrale – diventa infatti un simulacro dell’essere umano simboleggiato in tutta la sua fragilità e decadenza, come spesso accadeva in virtù del diffuso pessimismo nel movimento Fin de siècle che accomunava molte personalità dalla spiccata sensibilità artistica e culturale. L’urlo emesso dalla figura al centro racchiude quindi tutto il male di vivere che accomuna le persone di ogni luogo e dal quale Munch si sente particolarmente afflitto.

Come anticipato poco sopra, vi è anche un netto distaccamento tra due gruppi di figure. Il primo al centro raccoglie il soggetto e il paesaggio circostante, preda di questo urlo disumano e tutti gli oscuri sentimenti che racchiude. L’Uomo e la Natura quindi corrono sugli stessi sconfortanti binari. Le due figure sullo sfondo invece non vengono afflitte da quanto sta accadendo e sembrano addirittura dirigersi al di fuori della cornice e, per esteso, del momento. L’indifferenza delle persone e l’estrema solitudine dei singoli vengono comunicati allo spettatore con un impatto dirompente e inevitabile.  https://www.elledecor.com/it/arte/a39106241/urlo-munch-storia-e-significato/


LA DANZA






La Danza è uno dei quadri simbolici non solo del suo autore – Henri Matisse – ma anche dell’intera arte moderna. Considerato universalmente il capolavoro del pittore francese, il quadro si compone in realtà di due versioni: una realizzata nel marzo del 1909 ed oggi custodita al Museum of Modern Art di New York 👇





e una seconda risalente all’anno successivo e situata all’Hermitage di San Pietroburgo . 
Questa è la veste più celebre de La Danza e venne realizzata per Sergej Ščukin, un grande collezionista russo che commissionò a Matisse anche "La musica"👇




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