di Henri Matisse
Laboratorio pomeridiano di Arte 2019
classi 3A, 3B, 3C
Scuola sec. I grado Filottrano
Prof.ssa Marta Mancini
Nei laboratori pomeridiani di Arte, quest'anno, gli alunni di 3A, 3B e 3C hanno realizzato due grandi murales della misura di cm 200x300 e 240x150, che riproducono rispettivamente “La danza” 1910 e “Icaro” 1947 di Henri Matisse
Perché abbiamo scelto Matisse?
Perché questo artista ha sempre rappresentato
la positività, la gioia di vivere, l’armonia.
Picasso era
esibizionista, mondano, egoista, sciupafemmine.
Matisse
condusse una vita defilata, priva di pettegolezzi, e attraversò due guerre
mondiali
senza che la
felicità colorata della sua pittura ne risentisse.
Entrambi
sono autori di due fra le icone più conosciute della storia dell’arte:
“Guernica”,
manifesto mondiale contro le guerre;
e “La Danza”, simbolo per eccellenza della gioia.
Proprio in
queste due opere è sintetizzata la loro differenza.
Mentre
Picasso provocava il pubblico mettendolo di fronte alla tragedia e alla
crudeltà umana,
Matisse
sognava «un’arte di equilibrio, di purezza, di tranquillità, senza soggetti
inquietanti o preoccupanti […] Un lenitivo, un calmante cerebrale, qualcosa di
analogo a una buona poltrona dove riposarsi».
E infatti, se per l’interpretazione delle figure dipinte in “Guernica” sono state scritte migliaia di pagine,
E infatti, se per l’interpretazione delle figure dipinte in “Guernica” sono state scritte migliaia di pagine,
per
descrivere “La danza” di Matisse bastano tre parole: GIOIA - DI - VIVERE
e tre
colori: rosso, blu e verde.
Anche quando
Nel 1941, Henri Matisse si ammalò gravemente, tanto da essere costretto a usare la sedia a rotelle,
l’artista non si arrese
trasformando
la sua tragica condizione
in una nuova fonte di ispirazione.
Iniziò quasi
esclusivamente a ritagliare
con le
forbici
dei pezzi di
carta colorata in varie forme,
rappresentando
figure, animali,
elementi astratti o del mondo vegetale
combinandoli
insieme
fino a
formare vere e proprie
composizioni
artistiche,
dai
colori vivaci e contrastanti
propri
del suo stile.
Appartiene
a questo periodo l’opera “Icaro”.
decoupage, cm 42x26
Museo Matisse di Nizza
Su
di un cielo blu intenso e profondo, illuminato da stelle “esplosive”, si
staglia la sagoma nera e un po’ goffa di una figura umana in volo.
E
al centro, esattamente al centro di questa figura, un puntino rosso: il cuore!
È
l’Icaro di Matisse, opera tanto intensa quanto essenziale nelle sue forme.
L’immagine
fa parte di un libretto intitolato “Jazz” del 1947, in cui l’artista raccoglie
una serie di stampe di collage a colori accompagnate da suoi pensieri.
L’Icaro
nella mitologia greca rappresenta un giovane che con ali fissate con cera cerca
di fuggire, insieme al padre Dedalo, dal labirinto di Minosse, ma, preso
dall’entusiasmo del volo, si avvicina imprudentemente al sole, facendo
sciogliere la cera e precipitando nel mare.
Il cielo notturno in cui vola l’Icaro di Matisse è invece
sicuro, non c’è più il sole a bruciare le sue ali, ma le stelle che diventano
sue compagne di viaggio.
Stavolta il giovane eroe non è in caduta ma si libra
verso l’alto in un volo appassionato della mente e del cuore.
Il cuore di Icaro è il suo desiderio che lo fa volare!
“La Danza”
“La danza” è di sicuro uno dei dipinti più
rappresentativi della poetica pittorica di Matisse, ma non molti sanno che esistono due
versioni di questo quadro.
La prima,
risalente al 1909, è conservata al Museum
of Modern Art di New York e rappresenta una bozza preliminare del quadro
poi diventato famoso in tutto il mondo.
“La Danza (I)” 1909, cm 259,7 x 390,1 - Museum of Modern Art di New York
La seconda
versione dell’opera, risalente al 1910, fu commissionata dal grande
collezionista d’arte russo Sergej Ščukin
che lo conservò a casa sua per anni.
“La Danza” 1910, cm 260 x 391 - Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo
Solo nel
1917, con la Rivoluzione d’Ottobre, l’opera fu trasferita nel Museo dell’Hermitage a San Pietroburgo
dove ancora oggi può essere ammirata pubblicamente.I protagonisti sono sempre cinque figure danzanti ma, a
differenza della rappresentazione precedente, la pelle dei ballerini non è
chiara ma colorata con una forte tonalità
rossa.
Oltre al
rosso, appaiono nel quadro solo altri due colori: nella parte bassa del disegno
c’è il verde che rappresenta la
terra e quindi, per estensione, il nostro pianeta
mentre la
parte alta è dominata dal blu
che sta ad indicare l’Universo.
La scelta
dei colori per Matisse non è casuale ma frutto di una ricerca specifica con
l’obiettivo di esprimere uno stato
di armonia simile a quello da cui nasce una composizione musicale.
Le figure
protagoniste de “La Danza” danzano cercando di mantenere unito un cerchio armonioso.
Il
vortice circolare in cui sono trascinati ha i caratteri gioiosi della vita in
movimento.
Il quadro esprime
un forte desiderio di equilibrio
universale tra terra, cielo e uomo.
“Il mio obiettivo è rappresentare un'arte equilibrata e pura,
un'arte che non inquieti né turbi.
Desidero che l'uomo
stanco, oberato e sfinito ritrovi davanti ai miei quadri la pace e la
tranquillità.”
Fonti:
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