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sabato 25 maggio 2019

"La danza" e "Icaro" 
di Henri Matisse 
Laboratorio pomeridiano di Arte 2019
classi 3A, 3B, 3C
Scuola sec. I grado Filottrano
Prof.ssa Marta Mancini


Nei laboratori pomeridiani di Arte, quest'anno, gli alunni di 3A, 3B e 3C hanno realizzato due grandi murales della misura di cm 200x300 e 240x150, che riproducono rispettivamente “La danza” 1910 e “Icaro” 1947 di Henri Matisse


Perché abbiamo scelto Matisse?
Perché questo artista ha sempre rappresentato la positività, la gioia di vivere, l’armonia.


Picasso era esibizionista, mondano, egoista, sciupafemmine.
Matisse condusse una vita defilata, priva di pettegolezzi, e attraversò due guerre mondiali
senza che la felicità colorata della sua pittura ne risentisse.

Entrambi sono autori di due fra le icone più conosciute della storia dell’arte: 



“Guernica”, manifesto mondiale contro le guerre; 
 




e “La Danza”, simbolo per eccellenza della gioia.
 




Proprio in queste due opere è sintetizzata la loro differenza.
Mentre Picasso provocava il pubblico mettendolo di fronte alla tragedia e alla crudeltà umana,
Matisse sognava «un’arte di equilibrio, di purezza, di tranquillità, senza soggetti inquietanti o preoccupanti […] Un lenitivo, un calmante cerebrale, qualcosa di analogo a una buona poltrona dove riposarsi».

E infatti, se per l’interpretazione delle figure dipinte in “Guernica” sono state scritte migliaia di pagine,
per descrivere “La danza” di Matisse bastano tre parole: GIOIA - DI - VIVERE
e tre colori: rosso, blu e verde.




Anche quando Nel 1941, Henri Matisse si ammalò gravemente, tanto da essere costretto a usare la sedia a rotelle, l’artista non si arrese
trasformando la sua tragica condizione in una nuova fonte di ispirazione.



Iniziò quasi esclusivamente a ritagliare
con le forbici
dei pezzi di carta colorata in varie forme,
rappresentando
figure, animali, elementi astratti o del mondo vegetale
combinandoli insieme
fino a formare vere e proprie composizioni
artistiche,
dai colori vivaci e contrastanti
propri del suo stile.













Appartiene a questo periodo l’opera “Icaro”.


“Icaro” 1947
decoupage, cm 42x26
Museo Matisse di Nizza

Su di un cielo blu intenso e profondo, illuminato da stelle “esplosive”, si staglia la sagoma nera e un po’ goffa di una figura umana in volo.
E al centro, esattamente al centro di questa figura, un puntino rosso: il cuore!
È l’Icaro di Matisse, opera tanto intensa quanto essenziale nelle sue forme.
L’immagine fa parte di un libretto intitolato “Jazz” del 1947, in cui l’artista raccoglie una serie di stampe di collage a colori accompagnate da suoi pensieri.
             


L’Icaro nella mitologia greca rappresenta un giovane che con ali fissate con cera cerca di fuggire, insieme al padre Dedalo, dal labirinto di Minosse, ma, preso dall’entusiasmo del volo, si avvicina imprudentemente al sole, facendo sciogliere la cera e precipitando nel mare.
Il cielo notturno in cui vola l’Icaro di Matisse è invece sicuro, non c’è più il sole a bruciare le sue ali, ma le stelle che diventano sue compagne di viaggio.
Stavolta il giovane eroe non è in caduta ma si libra verso l’alto in un volo appassionato della mente e del cuore.
Il cuore di Icaro è il suo desiderio che lo fa volare!





 


“La Danza”
La danza” è di sicuro uno dei dipinti più rappresentativi della sua poetica pittorica, ma non molti sanno che esistono due versioni di questo quadro.
La prima, risalente al 1909, è conservata al Museum of Modern Art di New York e rappresenta una bozza preliminare del quadro poi diventato famoso in tutto il mondo


 
.“La Danza (I)” 1909, cm 259,7 x 390,1 -  Museum of Modern Art di New York



La seconda versione dell’opera, risalente al 1910, fu commissionata dal grande collezionista d’arte Sergej Ščukin che lo conservò a casa sua per anni. 


 

 “La Danza” 1910, cm 260 x 391 - Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo



Solo nel 1917, con la Rivoluzione d’Ottobre, l’opera fu trasferita nel Museo dell’Hermitage a San Pietroburgo dove ancora oggi può essere ammirata pubblicamente.I protagonisti sono sempre cinque figure danzanti ma, a differenza della rappresentazione precedente, la pelle dei ballerini non è chiara ma colorata con una forte tonalità rossa.
Oltre al rosso, appaiono nel quadro solo altri due colori: nella parte bassa del disegno c’è il verde che rappresenta la terra e quindi, per estensione, il nostro pianeta
mentre la parte alta è dominata dal blu che sta ad indicare l’Universo.
La scelta dei colori per Matisse non è casuale ma frutto di una ricerca specifica con l’obiettivo di esprimere uno stato di armonia simile a quello da cui nasce una composizione musicale.
Le figure protagoniste de “La Danza” danzano cercando di mantenere unito un cerchio armonioso.
Il vortice circolare in cui sono trascinati ha i caratteri gioiosi della vita in movimento.
Il quadro esprime un forte desiderio di equilibrio universale tra terra, cielo e uomo.


“Il mio obiettivo è rappresentare un'arte equilibrata e pura, un'arte che non inquieti né turbi.
Desidero che l'uomo stanco, oberato e sfinito ritrovi davanti ai miei quadri la pace e la
tranquillità.” 

 






Fonti:




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