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domenica 2 aprile 2017



FERRARA

Ferrara è due città in una sola: il suo cuore è caratterizzato dalla città medievale, con il castello estense e la sua cattedrale. 
A soli cinque minuti dal castello si entra nella città rinascimentale, la cosiddetta addizione erculea, vale a dire la zona aggiunta per volontà del Duca Ercole I d’Este. E’ proprio in questa zona che si trova il famoso Palazzo dei Diamanti.




Il Castello Estense è una fortezza medievale a quattro torri, circondata da un fossato pieno d’acqua e ponti levatoi.



Nei sotterranei si trovano le antiche prigioni.

Al primo piano si trovano saloni, caratterizzati dalla pittura dei soffitti con affreschi di importanti pittori dell’epoca. Da non perdere: la saletta dei Giochi e la sala dell’Aurora, dove sono rappresentate le quattro fasi del giorno ed al centro Cronos. Molto carino il piccolo camerino dei Baccanali, dove si trovano scene de trionfo di Bacco.

Per concludere la visita al castello, non può mancare una passeggiata nel giardino pensile detto anche “giardino degli aranci” o delle duchesse, da cui si può godere di una suggestiva visione della piazza, della cattedrale e del palazzo del Municipio.





La Cattedrale di San Giorgio (risalente al 1135)

   

La principale caratteristica della chiesa è il suo stile ibrido: romanica nella parte bassa e gotica in quella superiore.





La facciata della cattedrale
 di San Giorgio è in marmo bianco, a tre cuspidi, e presenta logge, arcatelle, rosoni, finestroni strombati, statue e numerosissimi bassorilievi.

Nella parte centrale della facciata risalta il protiro, sorretto da leoni stilofori e telamoni,




sormontato da una loggia a baldacchino con la statua della Madonna con il Bambino



ai lati del protiro, in alto, vi è scolpito un Giudizio Universale di influenza gotico-francese. 


Nel Giudizio Universale i dannati vanno verso l'Inferno, i beati verso il Paradiso.

Una figura mostruosa, a destra, ingoia le anime dei dannati,

mentre a sinistra Abramo accoglie nel suo grembo le anime dei giusti.



Nel timpano vi è il Cristo racchiuso nella mandorla 


con ai lati due angeli con in mano i simboli della passione







e Maria e Giuseppe che inginocchiati chiedono perdono per l’umanità.



Il protiro del duomo è stato realizzato da Nicholaus nel XII secolo e contiene diverse figure mostruose, le stesse della facciata.

La loggia gotica, con archi ogivali e aperture quadrilobate, ospita una statua, originariamente dorata, della Vergine con Bambino.


Sotto questa loggia vi è il portale d’ingresso, leggermente strombato con una lunetta semicircolare nella quale vi è raffigurato San Giorgio ed il drago, che poggia su un architrave scolpito con le storie di Cristo.


Inoltre vi sono due leoni a guardia e che sovrastano un toro e un agnello. 
Per la religione greca il leone che attacca un toro rappresenta l’inizio della primavera, mentre il leone sull’agnello introdurrebbe l’autunno. Queste rappresentazioni sono pagane e sarebbero in questo caso “cristianizzate”. Sopra ai leoni abbiamo anche due telamoni, uno giovane e uno vecchio, che simboleggiano il ciclo della vita.



Il campanile, il cui progetto è attribuito a Leon Battista Alberti, venne realizzato nel 1451-1493 e ultimato, nella forma attuale, alla fine del XVI secolo ma è rimasto tuttavia incompleto.



All’interno, nel catino absidale, sopra il coro, l'affresco del Giudizio Universale (1577-1581) del Bastianino ispirato a quello di Michelangelo nella Cappella Sistina.


Il Palazzo dei Diamanti




Il suo nome deriva dalle circa 8.500 bugne in marmo bianco e rosa a forma di diamante che ne ricoprono le due facciate: è stato progettato dall’architetto Biagio Rossetti per il fratello di Ercole I d’Este, Sigismondo.

La leggenda narra che una delle bugne contenga un autentico diamante nascosto da Ercole I, appartenente alla sua corona: solo lui ed il capomastro ne conoscevano l’esatta collocazione. Il Duca, quindi, avrebbe fatto accecare e tagliare la lingua allo sfortunato capomastro, in modo da rendere la posizione del prezioso diamante segreta per sempre.



L’architetto Biagio Rossetti ne fece un capolavoro urbanistico, soprattutto ponendo la decorazione principale sull’angolo con splendide candelabre e il delizioso balconcino.



Mettere il balcone nell’angolo fu una scelta originalissima per sottolineare l’importanza dell’incrocio e per prediligere la veduta prospettica anziché di facciata dell’edificio.

La candelabra è un ornamento a bassorilievo con motivi floreali (rappresenta una pianta che si sviluppa verticalmente).



 
Ci sono due candelabre anche ai lati del portale d’ingresso.





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