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mercoledì 23 novembre 2016

Il Realismo






Gustave Courbet










 Honoré DaumierIl vagone di terza classe, 1862







Jean-François Millet






lunedì 21 novembre 2016

Voyager-Cappella degli Scrovegni Padova

Giotto_affreschi nella Cappella degli Scrovegni_Padova
VIDEO CAPPELLA SCROVEGNI GIOTTO



LA TECNICA DELL’AFFRESCO 👉👉👉CLICCA QUI👉👉 L’AFFRESCO 

 

👉👉👉CLICCA QUI👉👉👉Giotto e la tecnica dell'affresco (da studiare) 

 





Giotto "Compianto sul Cristo morto" Cappella degli Scrovegni_Padova 



L'opera fa parte di un ciclo di affreschi, dipinto per Enrico Scrovegni, che narrano la vita della Vergine e di Cristo.
In questa scena Giotto rappresenta il momento in cui il corpo di Cristo,
ormai privo di vita, è disteso a terra a compianto della madre e delle persone che l'hanno conosciuto.
La disposizione dei personaggi è estremamente accurata. Le figure appaiono modellate dal chiaroscuro e hanno un volume ben definito.
Le sagome massicce delle donne di spalle in primo piano servono a delimitare lo spazio oltre il quale si svolge dramma.
La parete di roccia, che taglia diagonalmente la scena, conduce il nostro sguardo all'abbraccio straziante tra Maria e il Figlio, che rappresentano il vero fulcro della composizione.

Colpisce l'umanità dei gesti: la Vergine abbraccia piangendo il figlio morto,

mentre San Giovanni,in piedi, allarga le braccia in un gesto disperato.


Anche gli altri personaggi manifestano con i gesti e le espressioni il loro dolore di fronte al dramma a cui stanno assistendo. Gli angeli volteggiano nel cielo come impazziti del dolore.

ANALISI OPERA _artesvelata.it/compianto-cristo-morto-giotto/__________________________________________________________________

 VIDEO sulla tecnica dell'AFFRESCO
https://youtu.be/bVnhHQBrtLo

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 Il Crocifisso di Giotto in Santa Maria Novella (Firenze)

 





“La Natività”





“La Natività”, di Giotto da Bondone, 1304, affresco, 200×185 cm, Cappella degli Scrovegni, Padova





Come avrete potuto leggere, la Natività di Gesù fa parte degli affreschi che si trovano nella maestosa opera complessa realizzata sempre da Giotto nella Cappella degli Scrovegni

la scena è ambientata in un luogo completamente roccioso, come se i protagonisti si trovassero nascosti in una catena montuosa, e in questo paesaggio naturale, spicca questa piccola struttura realizzata in legno dove si trovano Maria e Gesù; bisogna fare particolarmente attenzione anche all’inclusione di un nuovo elemento che tradizionalmente non è presente all’interno di questo episodio, ovvero l’inserviente sull’estrema sinistra della composizione, che sta aiutando Maria a mettere Gesù nella mangiatoia.

Giuseppe invece è rappresentato nella parte bassa dell’affresco, con una veste marrone chiaro e con la testa tra le mani: la sua espressione è particolarmente sognante, dovuta all’incredulità di tutto quello che sta accadendo in quel momento; il fatto che Giuseppe non sia vicino alla moglie ma sia in una sezione a parte all’interno della composizione è un fatto voluto e sta a sottolineare la sua subordinazione rispetto al Padre Divino di Gesù.

Sul lato sinistro sono presenti anche il bue e l’asino, mentre sulla destra, vengono raffigurati di spalle due pastori che vengono avvertiti da un angelo che gli sta spiegando cosa sta accadendo. Bisogna guardare in particolare anche il vestito della Vergine, realizzato con il blu chiaro ma che con il passare del tempo si è logorato e ha lasciato scoprire il rosso che compone il vestito sottostante di Maria.

Infine, i quattro angeli che si trovano sopra questa sorta di “capanna” stanno pregando e rivolgono tali gesti al Bambino appena venuto al mondo.

Volgendo nuovamente attenzione alla figura di Maria, è interessante guardare la realizzazione della sua posizione: quest’ultima sta abbracciando Gesù, ma non è meccanica, anzi è molto spontanea e tale realizzazione lascia emergere il forte elemento umano presente all’interno di questo episodio.


https://www.arteworld.it/nativita-di-gesu-giotto-analisi/

https://www.progettostoriadellarte.it/2021/01/13/il-natale-dipinto-da-giotto-parte-ii/

mercoledì 16 novembre 2016



Zentangle... pensando a Klimt.






Le proprie mani, disegnate dal vero, completamente avvolte da una fitta rete di zentangle (letteralmente "scarabocchi") ideati pensando anche alle opere di Klimt.







































   







Lo Zentangle è un metodo di disegno che usa ripetitivamente tutte le forme geometriche e curvilinee. Lo scopo è quello di indurre calma e meditazione attraverso linee e forme. La tecnica è semplice da capire, oltre ad essere rilassante e divertente.
Non importa che cosa viene fuori: la cosa importante è collegare la nostra mente con la nostra mano e la carta. Ciò ci permette di creare nuovi pensieri e prospettive, cosa che ci aiuta a fluire e a concentrarci sul presente. È per questo che l’uso della gomma non è concesso: sarebbe come cancellare noi stessi.
Natura morta con tovaglia a scacchi.



Elaborato complesso ma di grande effetto!




Gli oggetti, disegnati a mano libera, sono stati colorati con i pastelli a legno. Gli effetti di chiaroscuro, di luce ed ombra, dati attraverso il tratteggio incrociato.









Abbiamo successivamente ritagliato tutti gli oggetti.










Per la tovaglia abbiamo prima creato un "reticolo"con la carta gommata 



poi colorato gli scacchi con la tempera nera.



Tolto il nastro adesivo, abbiamo disegnato un intreccio di linee regolari.

Alcune parti sono state lasciate bianche altre sfumate a matita con tratteggi incrociati per dare l'idea di una tovaglia fatta di nastri incrociati.
Infine abbiamo "appoggiato" (ed incollato) i nostri oggetti "sul tavolo" con la tovaglia a scacchi.

Direi proprio belli i lavori e proprio bravi tutti i ragazzi!!!!