Natura morta con chiaroscuro a matita su sfondo a tecnica mista
Classi 2A 2C 2D
Scuola Sec. I grado Filottrano
GITA a FIRENZE
MOSTRA "Impressionisti in Normandia"
https://www.toscana.info/firenze/cosa-vedere-firenze/piazza-della-signoria/
PIAZZA DELLA SIGNORIA
Loggia dei Lanzi
La loggia dei Lanzi, ufficialmente loggia della Signoria, è un loggiato situato alla destra di palazzo Vecchio, proprio accanto agli Uffizi. Costruita per ospitare al coperto assemblee popolari e cerimonie della Repubblica fiorentina, oggi è diventata un museo a cielo aperto, dove sono esposte una serie di sculture importantissime:
- il Perseo con la testa di Medusa, opera di Benvenuto Cellini commissionata da Cosimo I dè Medici, senza dubbio il capolavoro più importante contenuto all’interno della loggia. - - il Ratto delle Sabine, realizzato in marmo dal Giambologna nel 1583
- l’Ercole e il centauro Nesso, sempre del Giambologna, realizzato nel 1599.
All’interno della loggia ci sono anche una serie di sculture di epoca romana, alcune delle quali di provenienza incerta, altre invece riproduzioni ottocentesche.
Fontana del Nettuno
La fontana del Nettuno, per i fiorentini semplicemente il Biancone, si trova nel cuore di piazza Signoria, ed è un’opera collettiva cinquecentesca: la statua principale, appunto il Nettuno, è opera di Bartolomeo Ammannati e risale al 1550; sotto ad esso si estende una vasca ottagonale, realizzata in seguito, sul cui bordo sono state poste numerose statue in bronzo: fauni, ninfe e satiri, e una serie di elementi decorativi, opera di diversi artisti dell’epoca.
In origine la fontana aveva un duplice scopo: da un lato serviva per rifornire la zona di acqua, mentre dall’altra voleva celebrare la grandezza di Cosimo I e di tutta la famiglia Medici.
Il dio Nettuno in realtà si erge sopra un cocchio tirato da quattro cavalli, due in marmo bianco e due in marmo rosato, che emergono dalle acque soltanto in parte.
Ponte Vecchio
Il ponte di Firenze per antonomasia è Ponte Vecchio, che attraversa l'Arno nel centro città regalando un magnifico scorcio del capoluogo toscano. Di tutti i ponti che attraversano il corso del fiume Arno a Firenze, il Ponte Vecchio è sicuramente quello più attraente, fotografato, iconico e particolare del capoluogo toscano. Il ponte prese il suo aggettivo “Vecchio” al termine della costruzione del vicino ponte alla Carraia, ai tempi detto “ponte Nuovo”.
La storia del Ponte Vecchio è antichissima, risale circa al 1100, Il Ponte Vecchio collega le due sponde dell’Arno da secoli: durante la sua storia venne ampliato, arricchito e ristrutturato più volte, giungendo alla forma dei tempi nostri. Già nel 1442, ad esempio, sul ponte nacquero delle botteghe di frutta, verdura e carne: esse, nel 1594 vennero riconvertite in gioiellerie e laboratori orafi con un decreto di Ferdinando I, ruolo che svolgono ancora oggi.
Nel 1565, l’architetto Giorgio Vasari fu incaricato da Cosimo I dè Medici di costruire un collegamento percorribile senza pericoli tra la sede del potere centrale della famiglia, ossia Palazzo Vecchio, e la residenza privata, ossia Palazzo Pitti. Fu la nascita del corridoio Vasariano, ancora oggi visitabile, che passa attraverso gli Uffizi e sopra tutto il Ponte Vecchio. La costruzione del corridoio, lungo circa 760 metri, durò soltanto 5 mesi, e quella che possiamo vedere oggi è praticamente l’impronta originaria, eccezion fatta per una serie di ripristini avvenuti durante l’Ottocento, quando alcuni archi vennero tamponati e altre sezioni rinforzate a seguito di un’alluvione. Nel Novecento, vennero aggiunte le finestre sopra Ponte Vecchio, ma a differenza di quest’ultimo venne duramente danneggiato dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale: una parte del Corridoio Vasariano andò completamente distrutta, e venne ripristinata soltanto nel 1973. Oggi, il Corridoio Vasariano è una magnifica attrazione da non perdere a Firenze; lungo il suo percorso, interamente gestito dalla Galleria degli Uffizi, si possono ammirare una serie di autoritratti e dipinti risalenti al ‘600 e al ‘700.
DAVID MICHELANGELO
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https://www.galleriaaccademiafirenze.it/opere/david-michelangelo/
La commissione dell’opera fu assegnata al Buonarroti dagli operai della Cattedrale di Firenze il 16 agosto 1501, per un compenso di 400 ducati. Il 25 gennaio 1504 una commissione composta dai maggiori artisti dell’epoca (tra gli altri, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli, Filippino Lippi, il Perugino) decise che la scultura dovesse essere posta all’ingresso di Palazzo Vecchio, come emblema della forza e indipendenza dei fiorentini.
L’8 settembre 1504 la statua fu rivelata alla città, suscitando l’ammirazione di tutti. In origine alcune parti erano dorate: una ghirlanda sul capo, il tronco (o broncone) dietro la gamba destra e la fionda. La scultura, con la base scolpita, è alta 517 centimetri e pesa 5560 chili.
Il marmo fu oggetto di un’accurata pulitura nel 2003-2004 ed è periodicamente sottoposto a spolverature di manutenzione, per consentirne un preciso monitoraggio.
Gli Schiavi di Michelangelo alla galleria dell'Accademia
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https://www.accademia.org/it/esplora-il-museo/le-opere/i-prigioni-schiavi-di-michelangelo/